Spesso i luoghi abituali rischiano l’invisibilità e la fotografia può rivelare zone non viste, sia della città che dell’anima. Ci si è infatti affidati alla capacità della fotografia di essere sia specchio che finestra, oltre che alla visceralità del segno grafico-pittorico e al valore catartico della scrittura. Con autentico spirito di partecipazione , in parallelo all’ analisi fotografica dei luoghi, ci si è dedicati all’ascolto delle emozioni risvegliate: così, in filigrana, sono emerse contraddizioni latenti e poesie involontarie. Questo laboratorio sperimentale, organizzato dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Ospedale di Modica, è diventato un percorso di consapevolezza dello sguardo, nato sia da una reazione immediata all’ambiente circostante sia dalla rilettura di brani del proprio vissuto che hanno condotto a determinati punti di vista sulla realtà. Abbiamo camminato per le vie dei quartieri adiacenti al Dipartimento, scattando principalmente con la fotocamera del cellulare, insieme agli autori. Questi ultimi, su immagini da noi scelte, hanno poi lavorato con ritagli, penne, colori e scritte. Il risultato è un insieme di visioni intrise di vitalità e malinconia, chiarezza e incomunicabilità: una lucida trasfigurazione, personale e collettiva, che è poi andata a confluire nell’Archivio “This was tomorrow”.