Attorno al presente costruiamo noi stessi, le nostre azioni, una immagine ideale della nostra vita, ma lo facciamo sbagliando poiché ci muoviamo in funzione di una visione lineare del tempo.
Passato, Presente, Futuro come sistemi che ci confinano all’interno di limiti. Margini molto stretti che ci fanno tener conto del presente unicamente come presa d’atto di ciò che è stato, il passato, e in funzione di ciò che sarà, il futuro.
Ma il Presente non è una boa e non è neanche l’ago di una bilancia.

Il Presente è l’unica cosa reale nelle nostre mani. Poiché per quanto possiamo essere ancorati al passato o proiettati al futuro tutto questo accade in un susseguirsi di momenti che vissuti uno ad uno non sono altro che il nostro Presente.

Tutto è un istante. Tutto è in un istante.

Il Presente non è una porzione di tempo, ma il tempo stesso alla sua ennesima potenza. Presente non come condizione in cui ci troviamo in un dato attimo, ma come momento in cui ci “Accorgiamo” che Qualcosa sta accadendo.
Il Presente così inteso incontra l’Eternità.
Tempo eterno non perché percepito come cifra di tutti gli istanti della nostra vita, bensì come ogni singolo istante in cui Viviamo.
In questo continuo “Accorgersi” navigano queste mie foto, nell’intento di congelare l’istante in cui Qualcosa accade. Immagini di un presente sospeso in una sorta di limbo in cui tutto è protratto verso una idea di eternità. Immagini che sembrano astrarre l’azione da un contesto temporale lineare.
Non raccontano di un qualche passato ne suggeriscono un possibile futuro.

E così, in uno strano ciclo, invece che il tempo ciò che emerge è lo spazio che isola i soggetti da emozioni “troppo vive e immediate” e li culla in una indefinita serenità che spinge a vivere e godere dell’unico momento reale e possibile: il Presente.
Foto di un Presente in cui il Mare è sempre presente.

Foto in cui il Mare è per l’uomo un presente, inteso come dono.
Foto in cui l’uomo rincontra l’acqua. Elemento primordiale, fisicamente ben diverso dalla madre terra, spiritualmente forse più vicino a noi.

Il Mare come chiave per sperimentare pace, luce, sogno, vita e pienezza nel tentativo di respirare un soffio di eternità.

Ed è con i primi caldi che la ‘serratura’ si apre, che questa idea di cimento prende vita e il ricordo lascia posto ad un ciclo che si ripete da sempre. Un rito collettivo quello di riunirsi al mare.
Così come ogni volta, dopo mesi di attesa la lontananza è spezzata… ed ancora il pensiero si fa materia… pace luce incontro… pienezza energia
sogno     ricordo
solitudine
vita …il mare riabbraccia l’uomo in un eterno ritorno.

…Chissà se a Nietzsche piaceva il mare.